Perché scrivere una recensione del libro di Simon Sinek
In realtà non è esattamente una recensione per filo e per segno quello che leggerete, se ne avrete voglia. Questa è una raccolta di cosa più mi è rimasto nella testa e soprattutto nel cuore di questo impressionante libro.
Il perché è forse ovvio, così come la ragione di scrivere questo blog in generale: quando scrivo quello che imparo, capisco di più. Sono concetti che ricorderò meglio in futuro e avrò una piattaforma dopo poter andarli a recuperare.
Inoltre, spero che leggere questi contenuti serva a qualcuno e, come in questo caso, poter inspirare a far crescere un tipo di leadership che non è tra le più scontate.
Chi è Simon Sinek
Simon Sinek è scrittore ed oratore statunitense, pensatore ottimista, come a lui piace definirsi. Visionario di un mondo che ancora non esiste, dove l’empatia, la comprensione verso gli altri è al primo posto. Un mondo in cui ogni mattina le persone si svegliano inspirate, sicure e con una vita lavorativa, e non, soddisfacente e piena.
Simon è autore di diversi libri e questo forse è tra i meno conosciuti, ma quello da cui io ho cominciato.
Anche se in realtà l’ho conosciuto grazie ad un TEDx Talk molto famoso, è quando l’ho sentito parlare di leadership che le sue parole mi hanno fatto innamorare.
Circle of safety
“Our strength will come not from the sharpness of our spear but from our willingness to offer others the protection of our shield.”
Citazione agli Spartani di pagina 38.
Il Cerchio di Sicurezza è il concetto chiave su cui si fondano le basi di tutto il libro. L’essere umano sente il bisogno di dividersi in gruppi e di formare il concetto di Noi. Se ci pensi, sicuramente ti vengono in mente almeno cinque gruppi diversi a cui appartieni: ad esempio il gruppo di lavoro, la famiglia, i cugini, gli amici della birra del venerdì che sono diversi da quelli del circolo, appunto, dei lettori.
L’effetto degli ormoni
Insomma come essere umani sentiamo questo bisogno primario di appartenere ad un gruppo di persone. Inoltre gli ormoni come la endorfina, ormone che serve a mascherare il dolore fisico, la dopamina, quello che ci fa sentire soddisfatti del risultato dopo aver portato a termine un lavoro, ci aiutano a restare e rafforzare le barriere di quel gruppo.
Ci sono altri ormoni che entrano in gioco: la serotonina per esempio è quell’ormone per cui quando riceviamo rispetto e riconoscimento dalla persona con lo status più alto all’interno del gruppo ci sentiamo incentivati a continuare a impegnarci, a lavorare in e per quel gruppo.
Inoltre l’ossitocina, anche detto l’ormone dell’amore, è quello che ci fa sentire sicuri, amati all’interno di un gruppo. In questo modo svilupperemo il senso di appartenenza, sapendo che il debole, quindi anche noi stessi nel caso lo diventassimo, verrà aiutato in caso di necessità.
Nel mondo del lavoro i pericoli esterni sono quelli che sicuramente avrai provare nel pensare di cambiare lavoro, cambiare ditta. Sorgono pensieri come: qui, in questo gruppo, in questo lavoro, conosco tutti. Conosco il mio lavoro, la mia paga, le mie responsabilità. Mentre che lì fuori, fuori dal circolo, è tutto un mistero. Non conosco i colleghi, loro non conoscono me, chissà se mi verranno chieste cose che non ho mai fatto e non sarò in grado di fare.
Applicazione di queste conoscenze come leader
Simon si dilunga molto e spiega molto bene ormoni e come un leader deve conoscerli per riuscire a creare il cerchio, il gruppo, in cui le persone si possano sentire sicure ed amate. Un circolo in cui i membri si possano fidare l’una dell’altra ed essere certe di voler restare in quel gruppo. Perché il MIO gruppo, quello di cui mi sento parte, mi protegge dai mali e dai pericoli esterni.
Nel libro ci sono anche molti esempi. Viene spiegato come la nascita di questi bisogni umani a partire dall’essere umano primitivo. Inoltre spesso vengono usati riferimenti ai Marine o militari. Forse l’unica pecca che trovo a questo libro è il dilungarsi di storie ed esempi basati sui militari, lo trovo un approccio prettamente statunitense.
Principalmente però nel libro si trovano anche molti esempi concreti del mondo del lavoro moderno. Aziende che hanno fatto la storia o casi eclatanti di collaborazione tra esseri umani durante situazioni di pericolo.
I millennials
Nella mia versione c’è anche una sezione dedicata ai millennials. Ogni generazione ha delle caratteristiche e peculiarità tipiche della stessa, date da aventi storici o conseguenze delle generazioni passate.
É fondamentale capire le motivazioni che spingono i millennials, così come tutte le altre generazioni, nel mondo del lavoro. Le loro aspettative, cosa le fa sentire sicuri e cosa le fa scappare.
Ho trovato quest’ultima parte molto utile ed in certi aspetti mi ci sono anche ritrovata molto. Come ad esempio il volersi sentire realizzati sul posto di lavoro e voler lavorare per una ditta con valori e visione affine all’idea politica che abbiamo del mondo.
Un po’ di riflessione su se stessi, non guasta mai.
Conclusione
Il mio consiglio è ovviamente quello di leggere il libro, troverete tante informazioni anche su come storicamente siamo arrivati a questo tipo di struttura aziendale, classe politica e dedicazione al lavoro.
Il percorso storico mi è stato utilissimo per capire il mondo del lavoro moderno. Così come avere chiaro quanto gli ormoni influenzino in modo sostanziale il nostro senso di appartenenza e la soddisfazione nel mondo lavorativo. Ma soprattutto come applicare queste conoscenze in quanto leader per creare le barriere del Cerchio di Sicurezza, in modo che le persone del nostro team che serviamo si sentano protetti, al sicuro, motivati e diano il massimo per il loro gruppo.