La figura del leader e del manager è cambiata molto nel corso degli ultimi anni. Non esiste più il passaggio automatico di carriera da senior software engineer a manager. Quindi come facciamo a capire se è qualcosa che può interessarci? In questo articolo troverai alcuni spunti per capire quando è il momento giusto e quali sono le principali differenze.
Quando é il momento
Nella nostra carriera come Software Engineering potremmo trovarci davanti la possibilità di diventare manager di un gruppo di lavoro, un team.
Fino a qualche anno fa la carriera dell’ingegnere del software era chiara e semplice: si inizia la carriera come Junior, ci si specializza su un linguaggio determinato (oppure si sceglie di essere più multidisciplinare) e dopo anni di esperienza, raggiunta la Seniority il passo successivo era solo uno: il manager.
In questo modo però sia l’azienda che il professionista ci rimettevano. Infatti l’azienda poteva passare da avere un ottimo programmatore con anni di esperienza ad avere un manager scadente, magari senza che la persona volesse quel tipo di responsabilità.
Per fortuna le cose sono cambiate, é cambiato il concetto di leadership e la carriera come manager é diventata un cammino separato da quello dell’ingegnere del software. Il background tecnico è sempre utile e può servire nel ruolo di manager, ma non é la skill principale per diventare un buon leader e quindi Engineering Manager.
Bisogna perciò avere chiaro fin da subito che la carriera da manager è completamente separata da quella dello sviluppatore. Sono due cammini diversi, con diversi obiettivi e una crescita diversa. Uno non è la continuazione dell’altro. Anzi, spesso all’interno delle aziende incontriamo profile che sono più in alto rispetto ad alcuni manager. Come può essere il caso di un Head of Engineering e un Associate Engineering Manager, approfondirò questo argomento in un altro articolo.
La giusta scelta
Abbiamo dunque chiarito che si tratti di un salto di carriera, adesso può quindi sorgerci il dubbio se fare questo salto o rimanere per crescere dove siamo arrivati.
Le differenze tra i due incarichi sono molteplici, voglio parlare di quelle che per me sono le più importanti e forse alcune non sono molto evidenti a occhi inesperti.
Non lavori più per te stessa
Ci si mette qualche mese a capirlo e interiorizzarlo del tutto, per me è stata forse la parte più difficile.
Non lavori più per te, ma per gli altri. Per il tuo team, per le persone che riportano a te.
Il tuo unico obiettivo diventa far crescere loro, con il fine ultimo di aumentare la produttività dell’impresa. Farli crescere, lavorare in pace, proteggerli dagli imprevisti, calmare le acque quando qualcosa va storto.
Il passaggio da dover dimostrare al tuo manager di portare a termine un lavoro assegnato a magari discutere di idee diverse per agevolare il tuo team, non è immediato. Tutto quello che fai non è più volto a metterti in mostra con le alte sfere. L’ego lo si lascia nel cassetto e si inizia a lavorare in modo completamente altruista.
Addio ricompense immediate
Come software engineer siamo abituati ad avere ricompense immediate. Quante volte a fine giornata abbiamo lanciato un urlo di gioia quando finalmente siamo riusciti a risolvere quel bug odioso difficile da riprodurre? Felici come non mai, abbiamo chiuso il portatile soddisfatti e contenti del lavoro fatto.
Conosciamo benissimo lo stimolo positivo, il boost di endorfine e la soddisfazione che da mandare a produzione la nuova funzionalità che abbiamo appena finito di sviluppare.
Ebbene, nel diventare manager ricompense immediate come queste spariscono. Quel tipo di felicità la vivremo in secondo piano, quando il nostro team la vivrà. Ma non la vivremo più in prima persona.
Le nostre ricompense saranno altre e arriveranno più avanti nel tempo. Ci metterai magari qualche settimana, se non mesi, ad applicare un cambio nel processo di messa in produzione, release, e per vederne i risultati e sapere se sta funzionando come ti aspettavi.
O un feedback dato a una persona nel tuo team può portarlo a migliorare nel corso del tempo, difficilmente vedrai un cambio dall’oggi al domani.
Le ricompense quindi non saranno più immediate, ma arriveranno col tempo e sicuramente saranno più grandi, più soddisfacenti. Quando a fine anno tirerai le somme di quello che hai contribuito a fare e di come il tuo team sia cresciuto, l’attesa ti farà dire che ne è valsa la pena.
Carica di lavoro
Non c’è più nessuno a proteggerti. A calcolare quanti punti di storia riuscirai a fare tenendo conto delle vacanze, degli impegni o del tuo stato d’animo personale.
Tutti questo sarai tu a doverlo fare per gli altri. Mentre a te inizierà ad arrivare una carica lavorativa molto più alta e dovrei essere tu a dover gestire il tuo tempo e ad imparare quando necessario a dire No.
Processo
“Va bene, mi hai convinto. Come faccio a fare il salto a Engineering manager?”
Principalmente può accadere in due modi: cerchi lavoro come manager o si crea l’opportunità dove stai già lavorando.
A me è capitata la seconda, e penso che sia anche più facile a livello personale. Spesso accade che nel team manchi quel ruolo e che qualcuno di propria spontanea volontà inizi a prendere più responsabilità. Se l’azienda è valida, spesso avviene una promozione interna e quindi da IC si passa gradualmente al ruolo di manager. Si dice che quando un team riesce a portare risultati senza un manager, quello di cui ha bisogno l’azienda non è un assunzione, ma una promozione interna.
Ovviamente la strada può essere lunga e tortuosa. Bisogna tener conto che passerà un periodo dove toccherà svolgere entrambi i ruoli. C’è molto da imparare del nuovo ruolo e da manager la carica di lavoro crescerà sempre di più.
Il periodo di transizione può variare dipendendo anche dalla necessità dell’azienda. Ma in ogni caso, se è davvero quello che vuoi, ne verrà la pena.